Anche quest’anno la rassegna estiva del cinema all’aperto all’arena Daturi di Piacenza ha tagliato i nastri di partenza; un appuntamento molto atteso che non smette di appassionare gli amanti del grande schermo.
“Saranno 45 serate – ha spiegato domenica il presidente dei Cinemaniaci Piero Verani, prima della proiezione d’esordio -. Come sempre organizzata dall’associazione Cinemaniaci e dal comune di Piacenza, si tratta di una rassegna leggermente ridotta rispetto a come eravamo abituati, ma di questi tempi esserci è già un successo. Ed esserci da maggiorenni, perché quest’anno il cinema all’aperto compie 18 anni, e in un periodo non certo facile: ciò aumenta la fatica, ma anche l’orgoglio, il desiderio di non deludere e di rinnovarsi”.
“Il film con cui abbiamo deciso di iniziare – ha proseguito Verani – è ‘Volevo nascondermi’, ultima fatica di Giorgio Diritti, tutta incentrata sulla figura del pittore Ligabue. Film bellissimo e pluripremiato anche recentemente con David di Donatello e Nastri d’Argento, era già stato proiettato nella serata di Ferragosto 2020, e non è un caso: è proprio da lì che vogliamo ripartire – sottolinea il presidente dei Cinemaniaci – da una serata bellissima, in cui tutto sembrava normale e la platea era piena di spettatori. In più questa sera abbiamo la fortuna di avere con noi un ospite gradito: l’attore Denis Campitelli, che ha lavorato al film e alla fine della proiezione potrà dirci qualcosa di più”.
È così che ‘Volevo nascondermi’ torna sotto lo stelle a incantare la platea, “un film molto poetico – l’ha definito giustamente Campitelli, che in scena è l’autista del pittore -, mi emoziona sempre rivederlo”. Tutto permeato dalla figura di Elio Germano, che in una mimesi straordinaria e incondizionata si fa Antonio Ligabue, il film di Diritti sa rendere perfettamente il conflitto insolubile del pittore tra tormento esistenziale ed estasi artistica, che prova a trovare nella potenza creativa impressa sulla tela un’espressione e un riscatto. Con in più il grande merito del regista di aver saputo restituire il territorio della pianura padana, con le sue sospensioni, le sue nebbie, le sue forme gentili, i caldi estivi, che sembrano a tratti rallentare il tempo. Per questo ‘Volevo nascondermi’ sa emozionare, per questo gli spettatori hanno applaudito entusiasti, a fine visione.
“Ho fatto solo una piccola parte,come tutti gli altri, protagonista assoluto del film è Germano- ha detto al termine della proiezione Denis Campitelli -, ma l’esperienza mi ha lasciato tantissimo. Ci ho lavorato nel 2019 e fin da quando sono arrivato sul set, Elio mi sembrava Ligabue, el matt del paese, restituito in tutta la sua umanità di ultimo e diseredato; era impressionante”. Non sterile imitazione quindi, ma magistrale interpretazione. “Germano è stato bravissimo a lavorare sul corpo e sui gesti per entrare nel suo personaggio, ma mirabile è stato anche il lavoro protesico di Lorenzo Tamburini al trucco, a cui Germano doveva sottoporsi per ore. Comunque è stata una grande squadra di professionisti, dai costumi al suono, alla fotografia, un lavoro che credo rimarrà nel cinema italiano – spiega Campitelli -. Non certo un lavoro semplice, tutto lustrini e merletti, il cinema non lo è mai”.
Tanti giovani volti tra gli spettatori, molti nuovi stagisti per i Cinemaniaci, studenti delle superiori che per l’alternanza scuola-lavoro hanno scelto la comunicazione e la cultura; attesa per il workshop di recitazione con l’attore Simone Borrelli, organizzato dall’associazione da giovedì a domenica prossimi e aperto ai giovani interessati. Mentre tutti noi, prigionieri di un tempo incerto, desiderosi di spiccare il volo, per una sera abbiamo sofferto e sognato insieme al pittore Antonio Ligabue. Un’emozione, un applauso in più.
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Sera