Sabato per la prima volta a Piacenza, davanti alla Basilica di San Francesco, è arrivato il ‘cubo della verità’ di Anonymous for the Voiceless, movimento nato in Australia nel 2016 che si batte contro lo sfruttamento ambientale e per i diritti degli animali.
Si è trattato di una manifestazione statica e al contempo performance artistica: gli attivisti disposti a ‘cubo’ hanno mostrato video girati all’interno di macelli italiani e non per promuovere un messaggio abolizionista. Immagini cruente quelle mostrate, che hanno catturato l’interesse di centinaia di piacentini, alcuni visibilmente commossi, che si sono fermati per chiedere più informazioni. “Vogliamo che queste crudeltà non accadano più, non vogliamo che gli animali vengano torturati e uccisi per noi” – ha detto Giulia, un’attivista del movimento venuta oggi da Modena. Una denuncia esplicita di “pratiche che non sono considerate illegali e violente, ma che interessano 5mila animali da terra e pesci nel mondo al secondo” – come ha sottolineato Edoardo, il rappresentante del movimento a Parma – e di cui “le persone sono per lo più ignare, per questo noi ci occupiamo di dialogare con le persone per aprire loro la mente e responsabilizzare”.
A Piacenza il movimento organizzerà altre performance a cadenza mensile nelle zone del centro storico.
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Sera