
Per non togliere il piacere della scoperta, procediamo per indizi, come avrebbe fatto, che so, Nero Wolfe. Vi indichiamo così gli autori e i titoli delle loro mostre, lasciandovi il gusto di una vera caccia al tesoro (a immagini, forme e contenuti fotografici).
Fototeca, al MAST, è dedicata ad Ando Gilardi, eclettico protagonista della storia della fotografia italiana, accosta reportage fotografici e materiali tratti dall’archivio iconografico da lui fondato nel 1959.
Le altre mostre sono dislocate nel centro della città (in location interessanti), come Fisheye di Maurizio Montagna e Money Must Be Made, sul più grande mercato di Lagos in Nigeria, di Lorenzo Vitturi.
Otto sono gli autori esteri. Mishka Henner con In the Belly of the Beast; Hans Finsler, capofila della fotografia oggettiva degli anni ’30, con Schokoladenfabrik (1928); Bernard Plossu (Factory of Original Desires) ed Herbert List (Favignana, sulla mattanza dei tonni nel 1951).
Inoltre, Takashi Homma (M + Trails); Henk Wildschut (Food, immagini delle nuove tecnologie per una produzione sempre più intensiva dell’industria alimentare); Jan Groover (Laboratory of forms) e Vivien Sansour (Palestine Heirloom Seed Library, sulla salvaguardia della biodiversità).
E, come tradizione, chi si appassiona alle proposte espositive di Foto/Industria, non si perde i molti eventi che le accompagnano: dalle visite guidate con gli artisti in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Bologna ai talk, dai workshop alle attività per bambini.
Questo post è stato pubblicato da Travel Emilia