Antonio Marchini, l’uomo del “Cuore d’Oro” che ci ha lasciato nell’ottobre scorso a 88 anni, sarà ricordato dal Circolo Maria Luigia nella serata del 2 giugno alle 21 presso la Villa Il Follo di Pittolo.
Come spiega il presidente Antonio Chitussi, Marchini era “un caro amico del nostro circolo. Resta il ricordo vivo della sua passione per il dialetto piacentino e l’attenzione verso gli altri. Ha contribuito in ogni modo a valorizzare le tradizioni piacentine, in cui si è sempre distinto”.
Tante le personalità chiamate a raccolta per ricordare Antonio Marchini: il presidente del comitato esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani (candidato alle elezioni di Piacenza), l’oncologo Luigi Cavanna e il comandante della Stazione dei Carabinieri di Rivergaro, nonché commendatore della Repubblica, Roberto Guasco, tutti vincitori del “Cuore d’Oro”. Saranno presenti anche don Piero Maggi, parroco di Grazzano Visconti da sempre molto vicino a Marchini, e il giornalista Mauro Molinaroli, autore di un volume dedicato all’amico Marchini dal titolo “La mietitrebbia e il Cuore d’Oro”.
Con la Banca di Piacenza inoltre Marchini ha pubblicato la raccolta di poesie “Il poeta e il contadino” a cura di Mauro Molinaroli e scritte insieme al suo grande amico e storico del dialetto piacentino, don Luigi Bearesi, di cui Marchini si è fatto promotore di iniziative in suo ricordo. Per anni è stato un punto di riferimento dell’associazione “Amici della Mietitrebbia” di cui fu tra i fondatori nel 1975 e fu promotore del conferimento annuale del “Cuore d’oro”, riconoscimento che di anno in anno veniva assegnato a un medico o a un personaggio che si era particolarmente distinto nella propria attività a favore della comunità. La premiazione avveniva sotto al “Tendone dei Trapianti” da lui voluto, presenti autorità e cittadini, a Bosco dei Santi: “Con la festa della Mietitrebbia – aggiunge il presidente del Circolo Maria Luigia – dal giugno del 1976, Antonio ha valorizzato a suo modo l’agricoltura intesa come elemento fondante del lavoro umano”.
Tra le maggiori soddisfazioni per Marchini, l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica ricevuta dal presidente Oscar Luigi Scalfaro nel 1997: “Antonio – conclude Chitussi – era uomo dotato di buon senso, sensibile al sacrificio e alla fatica, ha saputo trasmettere dietro a quel volto rugoso e alle sopracciglia folte, l’espressione antica di un mondo contadino che gli apparteneva, che pulsava con la sua instancabile vitalità. Per questo sarà un vero piacere ricordarlo”.
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Sera