PHILLIP CARR: DALLA GRANDE MELA ALL’UCC ASSIGECO PIACENZA
Sistemata la parte del roster dedicata ai giocatori italiani, dirigenti e staff tecnico dell’UCC Assigeco Piacenza si dedicano con meticoloso impegno alla ricerca della coppia di giocatori americani che possa integrarsi nel migliore dei modi, sia dal punto di vista tecnico che personale, nel sistema di gioco della squadra di Stefano Salieri, dall’età media molto bassa
Il primo punto fermo scelto dai coach rossoblu è Phillip Carr, ala forte alto 2.03, 26 anni da compiere il prossimo 20 ottobre, nato a Raleigh, North Carolina. Cresciuto nella Transit Tech High School di Brooklyn per diventare poi uno dei “Bears” della Morgan State University nel Maryland, dalla quale è uscito nel 2018 per giocare, dopo la preseason con i New York Knicks, il suo primo anno come senior in G League con i Westchester Knicks e i Canton Charge.
Attraversa l’Oceano Atlantico la stagione successiva (2019/20) per sbarcare in Europa e fare il suo esordio nel campionato slovacco con l’Iskra Svit (17 punti, 6.2 rimbalzi di media) passando in Svezia l’anno scorso. Gioca con i Norrkoping Dolphins (13,5 punti, 6.7 rimbalzi a gara) conquistando il titolo grazie anche ai suoi 28 punti firmati nella partita contro la Sodertalje di Viktor Gaddefors.
Due esperienze europee molto valide, nelle quali Phil Carr ha dimostrato un’ottima conoscenza del basket, oltre a un indubbio talento cestistico, evidenziando pure una grande capacità di stare in gruppo e seguire le indicazioni dello staff tecnico.
L’Assigeco conta molto sull’apporto dell’ala a stelle e strisce da affiancare all’ombra del canestro a Tommaso Guariglia e, in uscita dalla panca, Lorenzo Galmarini. «Puntiamo su un giocatore molto tecnico, un ottimo tiratore – spiega Gabriele Grazzini, il vice di Stefano Salieri -. Con Phillip Carr inseriamo in squadra un lungo abile a giocare di sistema ma allo stesso tempo capace di prendere iniziative individuali. Può giocare sia spalle che fronte a canestro. E’ consistente pure l’apporto che può dare alla fase difensiva perché ha braccia lunghe ed è veloce di piedi, oltre a essere efficace a rimbalzo su entrambi i lati del campo».
FABIO FARINA ENTRA NELLO STAFF TECNICO DI STEFANO SALIERI CON IL RUOLO DI SECONDO ASSISTENTE
Cuore, ricordi, tradizione. C’è un’interessante miscela di storia e senso di appartenenza griffata Sporting Club Juventus nella vita cestistica di Fabio Farina, coach casertano, “new entry” nello staff tecnico dell’Assigeco per collaborare con Stefano Salieri e Gabriele Grazzini.
Nato a Caserta nel 1985, nel bel mezzo del periodo d’oro del basket Juve Caserta, Fabio Farina ha un album dei ricordi piuttosto consistente. «Beh, avevo solo sei anni ma ricordo benissimo l’esplosione totale di gioia in città addobbata con tanti striscioni tra i balconi per lo scudetto del 1991: festeggiamenti fantastici che hanno coinvolto tutti – Fabio Farina ha una pagina preferita dell’album personale -. Non posso non mettere tra le immagini più belle la tripla di Jumaine Jones a 8” dalla sirena per la vittoria di Caserta in gara3 delle semifinali play off al Forum di Assago (66-67) nel giugno 2010: ero presente e ho celebrato l’impresa anche se poi l’Olimpia vinse la serie».
Caserta nel cuore, l’Assigeco nelle mente. «Un’opportunità nata all’improvviso per una decisione presa in un nanosecondo: quando il mio agente mi ha presentato l’offerta dell’Assigeco non ho avuto alcun dubbio e ho accettato immediatamente – sottolinea Fabio Farina -. Conosco la società, so come lavora e dopo un anno difficile vissuto per decisione personale un po’ ai margini, ho tanta voglia di tornare a respirare l’aria del parquet nell’organizzazione tecnica dell’Assigeco».
La scuola “Juve Caserta” può dare un valore aggiunto all’Assigeco. «Sono ovviamente felicissimo di iniziare questa nuova avventura e sono pronto a dare tutto me stesso nel lavoro con Stefano Salieri e Gabriele Grazzini per impostare e gestire una buona stagione – confida il neo-coach biancorossoblu che guiderà anche una formazione giovanile di Eccellenza -. Ringrazio la dirigenza e la società per l’occasione che mi viene offerta e garantisco con grande piacere la massima disponibilità a fare andare bene ogni cosa».
Nato a Caserta negli anni che hanno cucito la pallacanestro addosso a una generazione di ragazzi, dopo la trafila nel fiorente vivaio della Juve spinto dai consigli di coach come Gennaro Di Carlo passa in panchina entrando nello staff tecnico della squadra di A1 sotto la formidabile guida di Pino Sacripanti (stagione 2012/2013) bravo a cogliere l’opportunità di dare sfogo alla passione di allenatori del territorio, con lo stimolo di partire e imparare con un’annata di alto livello. Segue un biennio a Battipaglia nel basket femminile con la vittoria immediata del campionato di A2 e una stagione in A1 come assistente del coach Massimo Riga, prima di passare alla Vis Reggio Calabria, capo allenatore della prima squadra (serie C) e reponsabile del settore giovanile. Quindi lo chiama Andrea Niccolai come vice coach a Firenze: la finale play off per l’A2 è il fiore all’occhiello dell’ottima annata. Il richiamo di “casa madre” è irresistibile: Caserta riparte dalla serie B, con coach Max Oldoini, assistente di Pino Sacripanti all’esordio di Fabio Farina nel mondo dei “grandi”. Primi in regular season, fuori dai play off al primo turno: l’A2 arriva comunque per decisione della Fip. Nel 2019/2020 è assistente di Nando Gentile e affronta per la prima volta l’Assigeco da avversario. La stagione si interrompe sul più bello a casa del Covid e, la scorsa estate, viste le difficoltà da affrontare a livello di protocolli sanitari e restrizioni varie, Fabio Farina decide di prendere una pausa di riflessione andando vicino a casa in C Silver con la Virtus Curti. Il club non riparte, Fabio Farina riallaccia ora il suo feeling con la pallacanestro con l’Assigeco.
Ufficio Comunicazione e Stampa
UCC ASSIGECO PIACENZA
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Sera