
Sarà presentato lunedì 20 marzo alle 15.30 nella Sala Piana dell’Università Cattolica di Piacenza, “Tabacco Clan”, l’ultimo romanzo di Giuseppe Lupo.
Giuseppe Lupo vive la letteratura come epopea della modernità e, dopo Gli anni del nostro incanto, ci racconta una giovinezza altrettanto avventurosa. Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, solo che i suoi picari sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter. In questo libro, tutti hanno un soprannome, un nome segreto che a pronunciarlo riporta in vita un mondo, e oltre alla nostalgia il suo autore racconta la tenerezza, l’avventura e la goliardia di un gruppo di uomini che si sono affacciati all’età adulta quando il Novecento stava per morire, schiacciati tra i loro padri che hanno costruito il miracolo economico e i loro figli che vivono il tempo dell’incertezza e dell’instabilità.
Introdotto e moderato dalla professoressa Paola Ponti, l’incontro vedrà anche gli interventi del professor Pierantonio Frare della facoltà di Scienze della formazione (promotrice dell’evento) e di Francesca Mazzetta, della Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza, con cui il campus di Piacenza dell’Università Cattolica ha stretto un Patto per la Lettura mirato a incentivare la promozione della lettura su tutto il territorio.
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano. Tra i romanzi, tutti pubblicati da Marsilio, ricordiamo: Breve storia del mio silenzio (2019, 2021; selezionato nella dozzina del Premio Strega), Gli anni del nostro incanto (2017, 2019; Premio Viareggio), L’ultima sposa di Palmira (2011, 2018; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini). Ha pubblicato inoltre L’americano di Celenne (2000, 2018; Premio Mondello, Premio Berto), La carovana Zanardelli (2008, 2022; Premio Grinzane-Carical), Viaggiatori di nuvole (2013, 2020; Premio Dessì), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio, Premio Frontino Montefeltro) e, per Aboca, Il pioppo del Sempione(2021). Ha curato, sempre per Marsilio, Moderno Antimoderno di Cesare De Michelis (2021). È autore di diversi saggi sulla cultura del Novecento e collabora con Il Sole 24 Ore.
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Eventi