Stop all’obbligo di mascherine all’aperto in zona bianca, anche se con alcune riserve legate in particolare alle possibili situazioni di assembramento.
Entra in vigore da domani, lunedì 28 giugno, l’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal ministro della salute Roberto Speranza. “Nelle «zone bianche» – si legge nel provvedimento, in vigore fino al prossimo 31 luglio – cessa l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie negli spazi all’aperto, fatta eccezione per le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o si configurino assembramenti o affollamenti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie, nonchè in presenza di soggetti con conosciuta connotazione di alterata funzionalità del sistema immunitario“. La mascherina dovrà quindi essere sempre portata con sé, in modo da poterla sempre indossare anche all’aperto se c’è margine di rischio; rimane invece l’obbligo nei luoghi al chiuso.
“Se i contagi dovessero tornare a salire dovremo introdurre di nuovo l’obbligo di indossarle – ha però sottolineato a “Repubblica” Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts -. Il report di venerdì scorso ci ha detto che per ora la situazione permette di toglierle. Abbiamo solo 11 casi per 100mila abitanti in 7 giorni a livello nazionale. Il monitoraggio ci consente di capire come evolve la situazione e semmai intervenire, anche reintroducendo misure”.
ITALIA IN ZONA BIANCA – Sempre da lunedì, con il passaggio anche della Val d’Aosta, tutta l’Italia diventerà zona bianca. “Ma ancora con questo virus non è finita – sottolinea Ministro Speranza -. Bisogna continuare a mantenere le misure necessarie. Ci sono ancora 2 milioni e mezzo di persone sopra i 60 anni che non hanno avuto una prima dose. Questa è la priorità assoluta per tutti noi. Abbiamo chiesto un sforzo alle Regioni per recuperare il più possibile. Vaccinarsi è l’unica strada per chiudere una stagione così drammatica”.
Se l’Rt nazionale resta stabile 0,69 e continua costante la riduzione dell’incidenza, aumentano intanto le segnalazioni sul territorio nazionale di casi associati a varianti Kappa e Delta, in particolare di focolai dovuti alla variante Delta. Variante, ha spiegato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, che ”solleva preoccupazione perché è più contagiosa e può provocare patologie significative nei soggetti non vaccinati o in chi ha una sola dose di vaccino. Per questo è importante progredire con la campagna vaccinale”.
Questo post è stato pubblicato da Piacenza Sera